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Partership al progetto

Intervista ad Annarita Serra, artista 



"Per realizzare i suoi lavori ,usa oggetti di scarto sapientemente ricomposti, in modo da raggiungere un impegno estetico intenso ed una energica , e insieme dolce, comunicabilità."



C: Trovo che le sue opere siano originali,ma anche molto raffinate. Come è nata l'idea della sua arte?

A: Io sono nata in Sardegna, ma ho sempre vissuto a Milano, ho fatto studi artistici: liceo artistico, poi ho fatto architettura, ma ho lasciato tutto perdere e ho iniziato a lavorare in una multinazionale, ho fatto anche carriera e sono diventata manager perchè dopo il training, ho fatto marketing e uno degli ultimi viaggi che ho fatto per questa azienda è stata la Nuova Zelanda, qui in queste spiagge stupende, mi sono resa conto che ero sarda, che io appartenevo a un'isola,che venivo dal mare... Quindi son tornata in Italia, in Sardegna e ho deciso di andare a riscoprire le mie radici. Ho realizzato cosi i due sogni della mia vita, andando in Sardegna vent'anni e trovando questa plastica sulla spiaggia, non si sapeva da dove venisse, non se lo chiedeva nessuno; e io la trovavo affascinante, colorata, levigata dal mare, ho pensato "saranno le barche, le navi..." e ho iniziato a raccoglierla e a portarla a Milano solo perchè era bella, non sapevo cosa ne avrei fatto e invece una sera ho realizzato un quadro che si chiama "Radici" e una mia amica mi ha segnalato una galleria d'arte in Francia che cercava cose diverse, così ho provato a mandarle, la plastica dal mare era proprio una cosa diversa! E da li, ho iniziato.Devo dire che trovare quella plastica è stato un pugno nello stomaco allora, mi chiedevo perchè la gente non se ne accorgesse! E così ho pensato di fare quello che ho sempre sognato, cioè l'artista e di sensibilizzare, anzi non è che io abbia pensato subito alla sensibilizzazione, piuttosto volevo mostrare, far notare.


C: Come reagiscono le persone nell'osservare la sua arte? Pensa che, una volta di fronte al significato, siano maggiormente consapevoli del problema che viene denunciato?

A: Succede che la gente va in spiaggia d'estate, quando sono tutte pulite o perchè le hanno ripulite prima della stagione o perchè sono state le mareggiate; in fondo sono i fondali e il largo che sono pieni di plastica, quando c'è la mareggiata di inverno il mare la ributta quindi quando facevo vedere la plastica che raccoglievo in questa spiaggia, dove andavano anche i miei nipoti, mi dicevano tutti "ma dov'è questa plastica?", quindi le persone non si rendono conto che quella sia veramente la plastica che ricopre d'inverno le spiagge. Spero e voglio che questo le porti a essere più consapevoli.


C: Cosa ne pensa della gestione rifiuti e sulla plastica in particolare? 

A: La gestione rifiuti è una questione molto seria, so che è molto diverso tra Roma e Milano, qui sono diventati veramente efficienti.Spesso leggo di qua e di la il pensiero che non tutta la plastica possa essere riciclata, invece proprio di recente sono andata a visitare un grosso centro di smaltimento plastica (l'ex Alfa Romeo) a Lainate , vicino Milano, loro mi hanno contattato per vedere i miei quadri e io ho chiesto di visitare il centro: sono stata colpita dal fatto che loro, non so bene se sia un brevetto, usano una macchina che legge i polimeri della plastica, quindi può dividerli per polimero e far si che siano riciclabili. Tieni conto che gli spazi sono abbastanza grandi, io ho visto i camion della nettezza urbana che trasportavano queste grandi quantità di plastica, le ruspe che la caricavano in una grande vasca, poi da tappeti mobili viene portata in grossi rulli con vento e buchi, i rulli girano  e la plastica  dove viene suddivisa in base alla tipologia di prodotto(bottigliette, contenitori ecc), dopo il lettore ottico legge la molecola (il PET ecc), alla fine escono balle da 800 kg di solo bottiglie trasparenti, solo bottiglie blu, solo sacchetti, onestamente era molto affascinante. Quindi fino all'ultimo pezzettino viene recuperato e imballato, escono queste balle da cui poi viene fatto il granulato, che però è tutto della stessa molecola, così viene facilmente recuperato, chi fa occhiali, chi fa qualsiasi cosa.


C: Il problema dell'inquinamento di plastiche e microplastiche è diventato consistente, in generale come si potrebbe amplificare la sensibilizzazione, secondo lei?

A: Per quanto riguarda la sensibilizzazione, io faccio dei corsi ai bambini, anche dai 5 anni in su, sono molto attenti e interessati, credo che sia questa la via della sensibilizzazione, partire dai giovani, dai bambini. Ogni artista potrebbe insegnare in base al tipo che fa. Per questo il tuo progetto lo vedo molto interessante.



C:Ha detto che ha frequentato la facoltà di Architettura per qualche tempo, se avesse l'opportunità di riprendere questo percorso di studio, come tradurrebbe "architettonicamente" la sua passione e la sua sensibilità nel campo del riciclo e della sensibilizzazione al problema dell'inquinamento?

A: Sono un pò in difficoltà, sono poco informata ormai perchè sono passati ben 30 anni, quando nemmeno se ne parlava di ecosostenibilità. Nel mio piccolo cerco di fare quello che posso, per esempio a casa mia a Milano ho il compost per i rifiuti, la casa ha un isolamento a cappotto e credo sia utile, sebbene ho pensato che il cappotto della mia casa è con 8 cm di polistirolo e mentre vedevo che lo facevano ho pensato che era inquinamento anche quello! Magari si dovrebbero usare materiali più innovativi, anche se più costosi. 


C: La mia intenzione è di progettare, in questo contesto didattico, un centro di riciclo dedicato alla raccolta,riciclo e riuso della plastica in modo particolare, con annessi degli spazi per un campus universitario per la ricerca e l'organizzazione anche di spazi espositivi per artisti e chi voglia esporre o vendere le sue opere o anche crearle in appositi atelier. Pensa che possa essere un'idea valida per portare il quartiere e la città ad affrontare in modo più consapevole la questione del riciclo? Lei come artista, avrebbe piacere di usufruire di spazi del genere che uniscano arte,architettura,cultura, cosa,secondo lei, darebbe un valore aggiunto ad un'idea di progetto del genere?

A: Sicuramente è un'idea interessante, io stessa parteciperei in molti modi,per esempio mi piace il fatto di poter usufruire dei materiali direttamente sul posto, infatti per me una delle cose più difficili è procurarmi il materiale, perchè a parte raccoglierlo sulle spiagge, tutte le altre plastiche o oggetti una volta entrati nei centri non possono più essere toccati; poi sicuramente il fatto di avere uno spazio come atelier è bello, mi piace l'idea di poter incontrare anche altri artisti e lavorare, a Milano avevo trovato una cosa del genere, ma non era fattibile, erano tutti loft (sempre un pò snob a Milano!) e bisognava spendere dai 250 a 350.000 euro per affittarli e poi facevi l'artista, impossibile. Comunque si è una bella idea, bello anche che lo realizzi in una zona meno valorizzata e problematica.


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